In vista del completamento della Sagrada Familia, previsto per il 2026, anno in cui ricorrerà il centenario della morte di Antoni Gaudí, il convegno intende celebrare il genio visionario dell’architetto catalano e il valore universale della sua opera.
Un’occasione per approfondire il significato simbolico, artistico e spirituale della basilica, divenuta emblema del modernismo e icona senza tempo del dialogo tra architettura, natura e fede.
Studiosi, architetti e storici dell’arte si confronteranno su eredità, innovazione e prospettive future di un progetto che continua a ispirare il mondo intero.
Mari Paz Montecinos – Plataforma Vértices.
Jordi Alomar è un musicologo, musicista e manager culturale con una solida formazione accademica in musica e gestione culturale. Ha svolto attività di ricerca in sociologia della musica ed è docente presso diverse istituzioni, tra cui la Escuela Superior de Música de Cataluña. Ha diretto e co-diretto festival musicali e progetti di arte sonora, come Arxiu/s, e ha curato eventi nell’ambito delle arti performative.
Dal 2016 è membro del Consiglio Consultivo del Consorci de L’Auditori i l’Orquestra.
Dal 2021 è direttore del Museu de la Música di Barcellona e del Centro Robert Gehard.
Questa arcidiocesi ha riconosciuto la particolare rilevanza del suo lavoro nella conservazione del lascito gaudiniano, di cui la chiesa della Colònia Güell e il suo patrimonio sono testimonianza; così come delle numerose mostre da lui curate sull’architetto, culminate con l’installazione del museo The Gaudí Exhibition Center, dotato delle tecnologie più avanzate, per tutto ciò è stato riconosciuto come esperto della vita e dell’opera di Gaudí.
Ha svolto attività didattica come docente presso la Generalitat della Catalogna e nei corsi post-laurea e master dell’Università Ramon Llull e dell’Università di Barcellona, presso la quale è stato anche direttore dei Taller Gaudí.
Coordinatore e autore di numerose collane editoriali e pubblicazioni, nonché curatore di oltre duecento mostre.
Coordinatore tecnico di progetti di programmazione informatica per istituzioni come la Conferenza Episcopale Spagnola, il Parlamento della Catalogna, l’Istituto del Vicino Oriente Antico dell’Università di Barcellona e l’Archivio Diocesano di Barcellona (fondo Gaudí).
Angelo Ziranu – Il suo percorso professionale, iniziato con una laurea in Ingegneria Edile, un Master di II livello in Esperto nell’Adeguamento Liturgico e Progettazione di nuove Chiese e una laurea in Architettura, è stato profondamente segnato dall’esperienza unica di lavorare al completamento della Sagrada Familia a Barcellona. In quell’occasione ha avuto l’opportunità di contribuire alla progettazione architettonica e liturgica, in particolare delle torri di copertura delle cappelle dell’abside e dello spazio interno del presbiterio, del deambulatorio, delle cappelle e degli arredi liturgici. Questa immersione nel genio di Gaudí ha profondamente influenzato la sua visione dell’architettura, orientandola verso un dialogo tra forme organiche, spiritualità e innovazione.
Parallelamente al lavoro a Barcellona, ha continuato a operare nel proprio studio, confrontandosi con il contesto unico della sua terra d’origine, la Sardegna. Qui, la sua architettura cerca di radicarsi nel paesaggio, nella storia e nelle tradizioni locali, spesso attraverso l’uso di materiali autoctoni e la reinterpretazione di elementi dell’architettura tradizionale.
Una parte significativa della sua attività è dedicata all’architettura sacra e agli adeguamenti liturgici. Ha lavorato su edifici di grande rilievo come la Cattedrale di Nuoro, la Cattedrale di Ozieri e la Cattedrale di Oristano, curandone il restauro con l’intento di conciliare il rispetto per la storia dell’edificio con le esigenze liturgiche contemporanee. Altri interventi hanno riguardato chiese come quella di Sant’Antonio e Nostra Signora d’Itria a Sassari e Sorso, e il restauro della Chiesa di N.S. di Gonare a Orani. In tutti questi progetti, si impegna a creare spazi che favoriscano la spiritualità e la partecipazione alla liturgia, anche grazie all’esperienza maturata con un maestro come Gaudí.
La sua attività si estende anche all’ingegneria e all’architettura pubblica, con progetti che spaziano dalla ristrutturazione di abitazioni alla riqualificazione di spazi pubblici, come la progettazione di un parco dedicato a Salvatore Niffoi, l’adeguamento alle normative antincendio di hotel e centri termali, e l’allestimento di spazi museali ed espositivi.
Oltre alla progettazione, ha curato mostre che hanno messo in luce il legame tra l’opera di Gaudí e la cultura sarda e ha partecipato all’Esposizione Internazionale d’Arte della Biennale di Venezia con le opere Strada storia di Orani e Donna Luce.
Il suo approccio all’architettura si configura come un continuo dialogo tra influenze internazionali e radici locali, con una particolare attenzione alla creazione di spazi dal forte significato spirituale e culturale.